Improvvisazioni
Nicola Randone


IMPROVVISAZIONI A CUORE APERTO

- Voglio ancora ascoltare il silenzio -
17 Giugno 1996

Non ho niente da dire
non ho nulla da fare
mi affascina la morte.

Sento l'odore del sangue che cola dalla mia fronte
non mi importa fermarne la corsa
anzi lo assaggio... ha un buon sapore.

Vorrei sentire la lama di un coltello sfiorarmi la gola
vorrei avere paura davvero, vorrei sudare freddo!

Non credo in niente... non credo in niente
sento solo di esistere... ma non mi va!

L'altra sera rientravo a casa
ubriaco come sempre.
Con le chiavi del portone ancora in mano
ho sollevato lo sguardo verso il cielo
e mi sono chiesto come si potesse credere in un Dio.

Appena salito in casa
dal sopracciglio colava ancora del sangue;
tanto di guadagnato, mi ha conciliato il sonno,
meglio di una tazza di latte caldo.

Questa mattina mi sono alzato, ho ucciso una donna
l'ho uccisa dentro la mia testa
ma mi sento ugualmente male.

Adesso la mia penna perde dell'inchiostro
e il mio cuore perde amore,
la mia vita organica è stata progettata con degli errori.

Voglio ancora ascoltare il silenzio
voglio ancora dormire fra le sue braccia.

- Ubriaco di giorno sudicio la notte-
19 Gennaio 1994

Lasciati fottere dagli stordimenti
e sarai perduto per sempre,
ovunque tu vada e qualunque cosa tu faccia
non ti soddisferai in alcun modo,
ti sentirai vuoto, apatico
dormirai poco la notte.

Hai desiderato fuggire dai vermi
ma sarai divorato da essi;
fuori dalla tua vita niente di veramente importante.

Bevi e distruggiti
bevi fino a stordirti
non cercare altro al di fuori del nobile alcool, imperitura medicina contro gli affanni.
Bevi di giorno e vomita la notte
consuma il tuo sudore sulla federa del tuo cuscino
vomita il cuore e vomita il fegato
ucciditi, lasciati andare lentamente nell'eternità
senza paura e senza limiti
eccedi fino a riempirti e poi vomita,
fin quando non sarà rimasto niente dei tuoi assurdi propositi
fin quando non desidererai di essere completamente morto.

Né amici né nemici potranno più far nulla per ferirmi
ubriaco di giorno, sudicio la notte
nulla potrà più interessarmi in tal modo.

Fottiti fegato di merda
e possano fottersi tutti gli esseri di questa terra,
niente che più mi legherà ad essi adesso
nessuno potrà più farmi del male adesso.

Dolce amica,
stordiscimi ancora una volta
non lasciarmi cadere nel buio dell'impersonalità;

ma non ci sono parole che bastino,
non c'è volontà che riesca a chiedere;
basterebbe chiedere, parlare, esprimere ciò che dentro si sente...

ma si fotta la volontà
si continui a bere di giorno e vomitare di notte,
fin quando il conato non traboccherà dal lavandino
fin quando non crollerai spossato sul tuo letto ghiacciato

Ubriaco di giorno, sudicio la notte
nulla potrà più interessarmi in tal modo.

- La gioia passa, il dolore rimane -
16 Settembre 1995

Sento la mia mente che sta per scivolare in un altroquando indefinibile.
Avverto un profondo malessere, un disagio esistenziale che torna a proporre i soliti temi:
la morte, il senso dell'esistenza, io.

Ridicolo e umiliato giaccio su una triste sedia da regista,
di fronte l'amico di una vita, accanto Superamore personificato.

Comprendo di essere oggetto di scherno,
come comprendo l'assurda e triste situazione...

nulla cambia col tempo,
il dolore torna anche quando si crede che tutto stia andando per il meglio,
non c'è scampo al male del vivere, lo si può solo accettare,
ché nulla può cambiare,
ché ciò di cui abbiamo bisogno non possiamo plasmarlo a nostro piacimento.

Superamore non conosce tutto questo,
impegnato com'è a sconvolgere il mio corpo e la mia mente,
non si cura delle circostanze, non si preoccupa delle conseguenze,
è imprudente, non gioca le sue carte in maniera intelligente,
è qualcosa che scarica energia che poi disperde,
è un terribile mostro che si fa beffe dell'uomo che possiede,
che idealmente gode a mutare, confondere, annientare la ragione.

Nessuno può tirarmi fuori da questo baratro,
per anni ho vissuto in questa solitudine,
adesso mi sento come se mi fossi svegliato da un sogno meraviglioso...
un illusione scaturita dal bisogno inconscio di possedere anch'io,
come gli altri,
una piccola fetta di paradiso.

Sogni: le splendide giornate passate insieme...
e poi la realtà... qualcuno la cerca,
limiti paurosi, assenza di libertà.
MA NON POSSO FARE A MENO DI LEI.

Centro
3 Settembre 1996

Chissà se sei tu quella abbracciata a quel biondo
... perché le mie forze mi abbandonano d’un tratto.

Non importa chi sia
so comunque che da qualche parte stai
magari sopra un prato di vermi
che ad un soffio di vento si trasformano in palline,
magari dentro un automobile
che passata la mezzanotte muta in zucca,
magari sopra un lampadario
che ad ogni movimento lascia tintinnare i suoi ciondoli di cristallo,
magari sotto una doccia
prima che la mamma vi sorprenda per pugnalarvi al cuore,
magari su di una zattera sul mare
allo stremo delle forze, senza cibo né acqua da bere.

Nessuno potrà amarti meglio di me.

Ritorno

Forse è l’ultimo spino che fumiamo insieme...
ascolto il mio cuore, mi concentro sul respiro
tento di parlare
solo un gemito, ma ho evitato il collasso.

Da soli e a coppie
sotto di me cedono le piastrelle,
agito le mani disperatamente
ma non c’è alcun appiglio
e annaspando precipito nel vuoto del mio cuore.

La tua mano si tende verso la mia
mi tiri su, mi abbracci... "è solo uno scherzo!"
Non era il momento adatto
hai solo rimandato, forse hai creduto che avrei sofferto di meno.

Torno da un lungo viaggio
mi basta guardare qualche foto
e sembra ieri il giorno in cui mi hai lasciato
non è facile abituarsi, credimi... non è affatto facile.

Una scontata storia d’amore
durata troppo poco
forse vissuta troppo.

Uno scritto scontato
lungo solo una pagina
un modo come un altro di sporcare un foglio
macchiandolo di un odio che un tempo era amore.

Frammenti

Ho dovuto dedicarti un’intera nottata
ho voluto dedicarti un pomeriggio alla scogliera
e ascoltavo il mare, chiudevo gli occhi
e ti trovavo di fronte a me, dolce come ti ho conosciuta.

Ho bisogno di guardarti negli occhi
solo così forse mi libererò!

Bella cosa l’ironia in certi casi...

Non posso rischiare di perdermi definitivamente nei suoi occhi,
non devo lasciare che mille trattori schiaccino i neuroni del mio cervello quando lei solo parla,
ma ancora glu glu nella mia testa
e scrac psc boom sempre nella mia testa.

Mi stai guardando, adesso non lo fai più
non devo raccogliere dei segni, voglio ogni cosa più che chiara
faccio fatica a puntare il gomito sul tavolo
e la mia scrittura non è decisamente lineare.

Sono solo, mi sento solo.

Esibizionista fallito, saltimbanco noioso
rudere d’uomo che non sei, scarto di fabbrica
mal riuscito, stronzo, idiota, stupido
stupido... stupido... stupido,
continua a perderti in parole
continua a recitare la parte dello schizzato
tutto sarà più facile così, non dovrai più sforzarti.
Bella cosa l’ironia in certi casi!

Cristina, dì a Sam di custodire il mio Spike
Coff coff... e tu Geltrude, stai attenta a Daniela, non fargli vedere mia figlia;
tu Luisa, mia dolce mogliettina... coff coff,
tu almeno risparmiami tutti i tuoi sguardi, le tue frasi, i tuoi gesti...
coff... coff; ahhhhhhh!

Un delizioso incontro

Ho un istinto che non riesco a frenare
l’impulso di saltarle con le mani al collo e gridarle
"Brutta puttana, hai il coraggio di salutarmi ancora
qui davanti a me, un’altra voce, un’altro viso
un’altra ***! Dici, cos’altro potevi dire.

L’adrenalina mi pompa nelle vene
strizzo gli occhi nervosamente ma le pupille restano sempre fisse sui suoi occhi.

E’ facile riconoscere uno sguardo idiota
quando il cuore pompa a 3000.

Non sarò più il tuo cagnolino
mai più sarò schiavo di te... solo questo importa!

Ho paura del giudizio di un amico
e allora grido al mondo che è tutto passato
non c’è cosa che odi di più dell’esser preso per debole o ignorante,
mi fa andare in bestia.

Dovrei rubare un coltello dal cassetto
e uccidere tutti i testimoni di questa maledetta storia,
ma gli sbirri mi aspetterebbero al varco
e non vorrei passare la vita in galera...
solo per questo non lo faccio.

Questa notte sono completamente folle!!

- Luisa -

Manco totalmente di controllo,
vaneggio con gente che non mi vede da mesi,
scopo con le prime bionde che mi capitano sottomano,
schizzo con estranei 35enni
e perdo delle occasioni con te.

Luisa, un anima dannata... come me
una di quelle tante persone soffocate dall’amore
una di quelle tante persone che dentro sé covano un odio ereditato.

Dammi il tuo cuore mio dolce angelo
se hai bisogno di salire fin quassù
aprirò il mio stomaco e con le mie interiora
modellerò una corda.

Una delle corde che vibrano nel nostro cervello
una delle tante corde che si spezzano ogni 5 anni
una di quelle corde che ho intravisto per caso in quel buffo negozio
sul cartello c’era scritto CORDE DELLA SALUTE: 1000 LIRE.

Sono dentro me, mi faccio strada con le unghie
è difficile trovare il male, devo chiedere informazioni
ma come posso essere sicuro che quaggiù possa esserci qualcuno onesto
farei meglio a distruggere ogni cosa, e questo lo posso fare anche da fuori.

Vorrei poterti dire che ho bisogno di una donna
come vorrei poter ancora credere in qualcosa di tenero e dolce,
ma c’è un cancro che mi divora il cuore
e la mia testa non ha voglia di fermarlo.

- E non più... -

E’ bello sapere che qualcuno sta pensandoti
è straordinario sentire qualcuno vivere dentro te.

Sento una gran voglia di condividere ancora il silenzio con lei
e non più rimpiangere ciò che non ho fatto
e non più rivangare il passato alla ricerca dei momenti migliori
e non più tradire i miei principi
e non più invidiare i suoi servi
e non più sospirare fissando la sua finestra
e non più cantare canzoni tristi col cuore rivolto a ciò che si è perso per sempre
e non più vestire di nero o laccarsi i capelli
e non più...

- Petali di rosa -
28 Giugno 1996

Leggera pallida rosa
vorrei sfiorarti anche solo per un momento
adesso... adesso!

Ma il suo profumo sa di morte
e nei suoi occhi si riflette il mio teschio,
non credo potrei più trovare qualcosa di buono in lei.

La luce della luna si riflette sulle sue mani
adesso sto guardando le mie scivolare sui tasti di un magnifico pianoforte,
siamo entrambi sospesi nel cielo
e ruotiamo con tutta la massa celeste.

Odore di muschio selvatico
le stagioni volano lasciando solo un triste ricordo
no, non credo possa più trovare qualcuna degna di lei.

Fragile forte rosa
i tuoi petali profumati si posano sui miei occhi
non posso vedere chi sta baciandomi così dolcemente,
ma posso sentire il calore del suo corpo
posso sentire l’energia che trasmettono le sue mani.

Il mio sangue, il mio sangue...
scorre troppo velocemente
la pressione sale e il cuore esplode
gli occhi si arrossano, le tempie pulsano
e poi dagli occhi e dal naso
un filo sottile di liquido vitale.

Non posso morire, non fino a quando non avremo parlato;
ma a che serve parlare se abbiamo un cuore che ascolta.

Non mi sento freddo
dentro me infuria la battaglia;
ma a che serve combattere se non possiamo riscattare ciò che abbiamo perduto.

Ancora cerco delle risposte
ancora ho bisogno di capire;
25, 50, 100
che importanza può avere una scala di passione,
non ci sono parole che bastino,
non c’è tempo che guarisca.

Imponente rigida rosa
lascia che ti colga per offrirti alla mia amata
così che quando nel buio della sua camera
un raggio di luna si poserà sui tuoi petali
tu possa far si che ella si desti dal suo sonno;
stai pur tranquilla che si affaccerà dalla sua finestra
e mi troverà lì, a cantarle la sua canzone.

- Oh, vita!!! -
30 Giugno 1996

Un sospiro grave
basta poco e il mio viso si contrae in una smorfia.
Un groppo giù in gola
è solo un attimo, ma le mie gambe cedono.
Un’accelerazione cardiaca
il momento è giunto, vorrei piangere ma non posso,

c’è buio intorno a me, cerco il sole, ma non c’è
c’è gente intorno a me, ma i loro volti sono tutti gli stessi.

Io e te amica mia, non sai quanto sia confuso
io e te amica mia, uniti da un abbraccio eterno.

C’è vuoto intorno a me, cerco uno spazio che non c’è
c’è lei davanti a me, ma non riesco ad avvicinarmi.

Tuonano pensieri che hanno il sapore di giudizi affrettati
non dovrei lasciarmi condizionare, vorrei non cadere ma le gambe cedono.

Ho ferito un uomo
dovrei parlargli, ma in ogni caso non capirebbe.

Ho smarrito la mia voglia di vivere
dentro me le energie combattono una battaglia non-sense.

E cresce questo male, cresce e mi distrugge,
vorrei guarire ma non dipende da me.

Aiutami amica mia, abbracciami, stringimi forte
fammi sentire che mi vuoi un gran bene
lascia che le tue energie trapassino il mio corpo
lascia che non debba mai farne a meno.

Non andare amica mia, accompagnami per mano
accompagnami lungo la strada della serenità.

C’è un morbo che mi consuma
una frase che tuona ancora nella mia testa:
tutto muore intorno a noi
non c’è scampo al male del vivere
lo si può solo accettare
ché nulla può cambiare
ché ciò di cui abbiamo bisogno non possiamo plasmarlo a nostro piacimento.

E allora vorrei scomparire, lasciare questo corpo;
ma non riesco ad inghiottire tutte queste pillole
non riesco a separarmi dalla vita perché in fondo
ne sono innamorato.

E se il frangersi del mare sugli scogli
mi suggerirà di cantarle il mio amore, lo farò!
E se il riflesso della luna sui suoi occhi
mi suggerirà di baciarla sulle labbra, io... lo farò!

E se il dondolio delle barche sulla riva del mare
mi suggerirà di godere ancora delle cose semplici, lo farò!

C’è una gran forza dentro noi
un’energia di una potenza incalcolabile;
sento i brividi sulla mia pelle:
è lei che ci scorre nelle vene
è lei che si ciba delle nostre angosce...
Vita, io ti amo.

- RICADUTA -
4 Luglio 1996

Mi è sempre più difficile trovare dentro me il polo giusto,
una via sufficientemente valida;
perché non so se ci sono ancora io dentro me
perché non so se sia andato in qualche altro posto.

E' un momento maledetto, di quelli che sembrano non terminare mai
è colpa del maledetto ascesso... già, ho uno stramaledetto ascesso!

E' facile giudicare ed appiccicarmi un'etichetta sulla fronte
dio, come è facile sentirsi soli.

Cerco ancora le mie energie
forse sono solo delle illusioni passeggere
forse è solo me che cerca di tornare.

Un'interminabile passaggio annuncia il trapasso
forse cerco solo qualcosa in cui credere
forse ho terribilmente bisogno di lei:
ogni ambiente evoca il suo viso
ad ogni tratto di strada avverto ancora il suo profumo
ogni chioma bionda mi fa trasalire
non riesco a superare la mia barriera interiore
avrei bisogno di parlarle
perché ciò che ho non mi basta
perché ciò che ho non mi è mai bastato.

Bisognerebbe trovare qualcos'altro di buono
per evitare di rimpiangere il passato.

Mi sento morire, mi si annebbia la mente
perdo creatività, perdo sangue dal cuore
lascio che ogni occasione mi sfugga fra le dita
lascio che l'ascesso mi trapani la testa.

Ma adesso sento che niente ha importanza
adesso le sento scorrere lungo la mia pelle
e se questo stretto ambiente mi comunicava oppressione
adesso riesco ad andare oltre
adesso sono pronto per una nuova fuga.

C'è ancora dell'acido nella mia testa
e questa canzone è finita
C'è ancora dell'anfetamina nel mio sangue
... questa canzone è finita
C'è ancora dell'amore nel mio cuore
... una canzone che non è mai stata scritta
C'è ancora un sogno nella mia anima
... una canzone che suona male.

Alzo lo sguardo e contemplo il cielo
abbasso lo sguardo, mi fanno male gli occhi
riempio di vino il mio bicchiere
ho male al capo
getto il decimo spinello... non è una droga che conforta
la siringa pende ancora dal mio braccio, ho gli occhi sbarrati, sono morto...
un sogno terribile!!!

- Già... un amicone -

Già... è un amicone
ma perché diamine dovevo scriverlo con la penna scarica
e adesso questa lampadina è diventata troppo luminosa.

Vorrei sentirmi scorrere lungo un fiume
e stare ad osservare il cielo e gli uccelli che volano alti
e piangere di gioia per il superamento interiore compiuto
e poi respirare, solo respirare.

Il fusibile salta in continuazione, la testa è in corto:
è un vagone di ricordi che si trascina sui neuroni
è un aratro di oppio che sradica cellule nel suo cammino,
l’immagine di un autobus scintilla nelle mie pupille
mi è quasi addosso, ancora un attimo e mi ridurrà in poltiglia
e cesserò di respirare, e guardare, e sentire.

E’ solo un attimo, alcune voci mi tirano di lato
sono ancora qui, chino sul mio taccuino
la magia si è interrotta, un rumore dall’esterno:
adesso comprendo il mio stato
sono un pazzo furioso, la mia buona coscienza risiede nel supporto ottico.

E’ buona norma di tanto in tanto
lasciare i propri impegni e vedere se per caso c’è qualcuno che ti vuole bene.

Già... un amicone
gli piace come suoni, gli piace come sei
lo ha detto lui
e questa sera non ho visto niente di buono.

Perdermi nel mio cuore equivarrebbe ad attendere a braccia aperte il dolore
e non è più tempo di soffrire per qualcuno
non è più tempo di sentirsi un nessuno.

Sono associato con la natura
ascolto il suo richiamo
e sto bene in sua compagnia.

Passerà quel maledetto ricordo
quella notte senza luna, fredda e anonima
la notte in cui la vidi per la prima volta
la notte in cui la conobbi
la stessa notte in cui mi persi nei suoi occhi
la maledetta notte in cui mi ricoprì di carezze
l’indimenticabile notte in cui la amai
quella fottuta notte in cui decise che doveva guidare
la merda di notte in cui ci schiantammo su un albero
la successiva ospedaliera notte che mi regalò una paralisi degli arti.
Ho dovuto ingaggiare un killer per uccidere la strega
ho dovuto ingaggiare il migliore per vendicarmi dell’offesa.

La mia maglietta inzuppata di sangue
qualcuno grida, qualcuno batte su di un tamburo.

Già... un amicone
lo avrebbe lasciato per me,
lo ha lasciato per me?
Non lo ha affatto lasciato.

Quattro notti fantastiche
questo ha lasciato lei a me,
egoismo
questo ho lasciato io a lei.

Punto le unghie in terra
mi guardo intorno come la preda di un rapace
sgrano gli occhi, ho te davanti
bellissima come non mai,
avrei voluto rubarti un bacio
ma non ho osato toccarti, potevo solo ridere con te
dentro sognavo momenti straordinari
ma con te riuscivo solo a ridere.

Sento il mio cuore che piange
lo faccia pure, non ho intenzione di assecondarlo
ma perché guardandomi allo specchio
mi piace vedere le lacrime che scendono giù dagli occhi
perché mi pare di non avere la forza di mollare tutto
perché devo combattere per stare bene
perché non riesco a starmene senza far nulla.

Un giorno mio nonno mi ha regalato delle biglie
le facevo girare, e ogni volta su esse si rifletteva un volto diverso.

Già... un amicone
forse tutte le volte che giro il foglio
ritorno a lei,
forse tutti i quadri rimasti incompleti
potrebbero cambiare la mia vita,
forse un sogno che si realizza
mi aiuterebbe a scuotere l’anima
e accettare ciò che ci aspetta dopo,
ciò che dovremmo patire quando il telefono comincerà a squillare
ciò che dovremmo sopportare quando la signora nera ci indicherà la porta.

Dovrei pensare meno e sognare qualche ora in più,
dovrei dormire come fa lei,
dovrei evitare di fare le cinque ogni notte.

Mi guardo intorno, sospiro
ma non è ancora il momento, non posso mollare adesso
e se il mio cuore reclama libertà
io rispondo - finiscila con le tue puttanate -
così l’anfetamina si allontanerà discretamente dal mio cervello
così starò meglio... spero di poterlo credere.

Riposa mia signora, distenditi qui, fra le mie braccia
baciami mia signora, non distrarti con lui.

Il signore dei ragni mi aspetta nel suo capolavoro architettonico
vuole intrappolarmi fra i suoi fili di seta
e poi ingoiarmi fissandomi prima negli occhi,
ma sarò furbo nel correre via col mio jetpack.

Già... un amicone.
Dovrei finirla con questo stupido rituale
anche perché se c’è qualcosa di cui ho bisogno adesso
è di un qualche amico.

Sono intrappolato nella mia angoscia acida
vorrei scrivere il suo nome almeno una volta
vorrei scriverlo e poi stare a guardarlo per ore,
ma non posso dare un nome all’amore
non posso dare un nome all’amore.

Mi sento scosso e qualcosa mi schiaccia lo stomaco
punto il tallone in alto e grido
LIBERTA’!!!
... di essere il migliore,

già, il mio destino è quello di voler essere il migliore
ma non avere la volontà di diventarlo.

- Un intermezzo piacevole -

Sulla mia strada l’asfalto grigio e rovinato
mi piaceva prima che smettesse di piacere a te.

Alla mia destra un gatto nero, poi un bidone dell’immondizia,
cercheremo un posto migliore, scenderemo al fiume
là dove il vento sussurra discretamente alle tue orecchie
quanto siamo stati fortunati a nascere.

 

IMPROVVISAZIONI... IN VIAGGIO

DIVERSITA'
Amsterdam 16 Agosto 1996

Non amo le frasi fatte, né i discorsi da hippy fallito.
Sono libero dentro
ma troppo diverso per poter esercitare tale libertà.

Dal vetro di questo vagone
osservo le possenti costruzioni umane
che sono troppo per me
che sono niente per me.

Sono libero dentro
ma troppo diverso per poter esercitare la mia libertà
e basta un attimo
che mi sento sbagliato.

Corri treno corri
ho bisogno di arrivare al mulino
devo consigliare alle pale
di non aspettare solo il vento.

Un'alba al parco di Rotterdam
Rotterdam 18 Agosto 1996

Il gremire delle foglie dei grandi alberi
mi ha richiamato dal sonno,
delle anatre correvano sul pelo dell'acqua
del piccolo fiumiciattolo che costeggiava il parco.

Nel cielo cominciano a disegnarsi
delle figure irregolari, sfumate, di color rosso,
la natura annuncia l'alba all'uomo
ed i miei occhi si posano delicatamente sul cielo.

Un albatro segue silenzioso i miei passi,
io penso: cosa ci farà così distante dal porto,
mi fermo, lo osservo in silenzio
ha paura di me, ma non fugge
ed io vorrei toccarlo, vorrei accarezzarlo
ma temo che voli via e non voglio che se ne vada.

Ancora qualche minuto, resta ancora qualche minuto
sei parte di me, ed io di te.

L’albatro non andò via
restammo a fissarci immobili per qualche minuto
poi decisi di lasciarlo in pace
e sulla strada che conduceva al mio accampamento
egli mi accompagnò volandomi al fianco.

C'è stupidità nell'aria, non faccio molta fatica a sottrarmene;
certe cose cambiano le persone, forse
certe cose rivelano le persone, forse
sono davvero terribilmente diverso
terribilmente solo
e devo combattere contro la paura
di essere sbagliato.

Un viaggio non è una soluzione
preferisco stare con chi mi vuole davvero bene
non mi separerei dalle mie radici per nulla al mondo,
a meno a che naturalmente non mi liberi della paura.

Ho un'amica che mi vuole davvero bene
e ne ho anche un'altra cui sto molto a cuore
conserviamo l'affetto sicuro, è stupido e pericoloso sottrarsene
è da egoisti superficiali non curarsene.

Non credo che la vita sia una bella cosa
tranne quando entrano in gioco le energie
ciò che ci appartiene davvero è la nostra terra
ciò che ci appartiene davvero è l'affetto delle persone che ci vivono,
non possiamo contare su amici camaleonti
o è forse il viaggio che cambia le persone...

niente da fare, non è possibile modellarsi qualcuno a proprio piacimento,
ancora buio... sono solo,
solo in questa tenda piena di insetti
solo con dei cialtroni che recitano una parte fuori moda
solo con chi si veste di ideali
solo un uomo in un viaggio spericolato
solo con donne dalle poppe al vento
solo fra alti palazzi e ridenti villette coperte di fiori
solo con chi fuma dieci spinelli in un coffe shop
solo a guardare la pallina del mio flipper preferito rimbalzare da dritta a manca
solo un giovane che non sta vivendo il suo momento migliore.

Lille
19 Agosto ’96

Una sera tranquilla, un cielo senza stelle
ascolto il mio cuore
l’ho sentito stridere, adesso è calmo
l’ho sentito indurirsi, adesso è calmo.

Una giornata storta alle spalle, una certa diffidenza verso i miei compagni...
ascolto il mio corpo
ho sentito male al capo, adesso sto bene
ho sentito scorrere delle lacrime sul mio viso, adesso sto bene.

Un ricordo malinconico, a volte ho paura persino di ricordare
ascolto il mio cervello
ho provato un’angoscia senza limiti, adesso sto guarendo
sono giunto quasi alle soglie della follia, adesso sto guarendo.

Cos’ha questo posto di così misterioso
cos’ho dentro di così insondabile!!!

In treno
20 Agosto ’96

Tanti volti anonimi
visi sorridenti
visi tristi
visi spenti
visi trascurati... come il mio
Puzzo come un maiale!

La frontiera aprirà il secondo momento
e non più parole silenziose
e non più frasi non udite... mi si accusa di mentire
puzzo come un maiale.

Un gran belloccio con aria Morrisoniana
si affaccia dalla portiera,
subito una piacente bionda
lo invita a sedersi vicino...

non attacca... potrei provarci io ma
puzzo come un maiale.

Ok, è tempo di scuotersi
tiratemi giù la chitarra che improvviso qualcosina...
ma alzo l’ascella e l’intero scompartimento vomita l’inferno
Sono fottuto, puzzo come un maiale.

- Troppi insetti, troppa immondizia -

I mille frantumi della mia coscienza
amano disperdersi nel nulla sociale
e non c’è niente che io possa fare
e non c’è nessuno qui in grado di aiutarmi.

Mi sento solo, ho paura che troppo spesso ormai provi questa sensazione
e se non fosse perché credo in signora Chimica
potrei anche non preoccuparmi molto
potrei anche evitare di fare degli sproloqui.

Il mio sguardo si è infranto su di una scogliera
chissà se sia male covare pensieri negativi;
e il faro domina dall’alto
e guida i pensieri come guida le navi:
avessi visto prima la sua luce
adesso sarei a casa.

Ma non riesco a tenere lontane le energie
non riesco a non lasciarmi tentare dalla felicità
non riesco a dominare il mio cuore
non riesco a fuggire gli sguardi della gente
non posso e non riesco ad essere un asociale.

Mi piacerebbe leggere nella testa delle persone
così da separare i buoni dai cattivi
e poi scegliere
scegliere chi può donarmi un po’ di serenità.

No, non costringetemi a pensare che ci sia solo cattiva gente
non, non lasciate che mi abbandoni a me stesso...
suona il violino angelo mio
suona ancora una volta per me.

La nebbia e sudicia
troppi insetti, troppa immondizia.

Improvvisazioni
Nicola Randone


IMPROVVISAZIONI SPARSE

- SFOGO -
data imprecisata

Vorrei poterti parlare di me
stupido uomo, amante egoista
per strapparti quella corazza di superficialità
unica difesa della tua gretta spiritualità.

E a voi, timorosi procreatori
complici mostruosi
degni di ogni sorta di biasimo
vecchi quanto il mondo.

I miei ossequi creature dal volto umano,
il mio più profondo disprezzo giganti amorfi,
un canto barocco è quanto mi nasce dentro,
lucido e disperato...

Porgetemi il vostro cuore così che io possa schiacciarlo
e poi modellarlo a mio piacimento,
gira questo mondo portando necessariamente seco il male del vivere.

Vola questo tempo trascinando impietosamente seco i nostri momenti migliori...
ed io, stravolto, assisto convivendo con tale assurda necessità,
io, invecchio dentro... e non posso fare nulla.

Un canto barocco è quanto più mi preme adesso,
uditelo disgustosi aguzzini, udite il mio canto.

Libertà, quale ingenuità crederci
Uomo, che stupida bestia!

Cento pozzi ho scavato per meritarla...
non potevamo fare a meno di seguire
quelle orme preoccupanti, informi, sul percorso...

LIBERTA', che ipocrisia credere che sia di questa terra

- LAMENTI -
11 Luglio 1996

Che disgrazia... ho orrore dei ricordi
Che angoscia... ho paura del futuro
Che malinconia... sto ancora pensando a lei
Che rabbia... penso a quello che mi ha fatto
Che ridere... faccio dell'ironia
Che delusione... le giornate non finiscono come vorrei
Che disperazione... sono ancora solo a casa
Che contraddizione... ho promesso che l'avrei amata per sempre
Che follia... qualsiasi cosa faccia per dimenticarla è vana
Mi emargino, mi isolo
canto alle stelle il mio amore deluso.
Mi diverte fare il buffone
per un attimo riesco davvero ad entrare nella parte.

Mi sento solo, sono un drogato
passate un altro po’ di quella roba.

Lamenti, solo lamenti
parole idiote... appendetemi a qualcosa,
ingaggio un killer, mi faccio fare fuori.

Ha ha, la vita è stupida
Ha ha, l'amore è per i fessi
Non perdi mai il vizio di far soffrire le persone...
occhi semichiusi, sguardo triste e assente
mi aspetto che provi pietà... tutto inutile.

Sono un idiota che perde tempo a consolarsi con le parole.

Ad un amico importante
Domenica 24 Novembre 1996

Il tuo amore sta scavandoti una fossa
mi piace guardarti, mi piace pensare che al mondo può esserci gente come te
ma io sono in pace con le mie scelte e non sono costretto a percorsi obbligati
e non mi piace che un amico stia vivendo un dramma così immenso.

Potresti lasciar perdere ma sei certo che perderai comunque una parte di te
e non hai nessuno che possa offrirti del calore,
nessuna spalla su cui adagiare il tuo viso triste
ti guardo, mi accorgo che una lacrima sta fuggendoti dagli occhi
ti guardo, sorridi, ed io non posso fare a meno di ricambiare
vorrei dirti tante cose, ma non posso entrare nel tuo vuoto
e so che preferisci che si rida e si scherzi insieme
so che vuoi allegria da me
so che non vuoi sentirti commiserato da nessuno
ed io non troverò mai il coraggio di leggerti questa poesia.

Ti ho visto sai, tu credi che non ti guardi quando piangi
ti ho visto, ho visto i tuoi occhi intristirsi
e l’ironia non era dalla tua parte quel giorno
lo so sai, so che non sei costretto ad andartene
so che lo fai per stare vicino a chi ti ha amato davvero
ma ti prego non chiedergli, prima che lei muoia
di portarti via con sè
credimi, c’è qualcuno che ti vuole davvero bene
c’è qualcuno che ti sarà sempre grato anche se non è riuscito a dimostrartelo mai
c’è qualcuno che continua a resistere solo prendendoti come esempio
c’è qualcosa che sta scuotendosi nei cuori di chi ti sta vicino
c’è una donna che da qualche parte sogna un uomo come te
e se non l’incontrerai significa che
il vostro rapporto è destinato alla purezza
di un sentimento che supera il suo stesso concetto
in un ciclo eterno di dolore e morte.

Condizioni

Se il mio destino vuole che possa godere solo della tua amicizia
allora mi abbasserò a questo
mi piegherò al desiderio di averti per me
mi piegherò ai compromessi che mi si impone di accettare
mi piegherò alla passione che mi scuote

e sognerò, sognerò di altre cose
e scriverò, scriverò di altre persone
e lotterò, lotterò per i miei ideali;
e se questo durasse solo una stagione
indugerò, indugerò solo quando capirò che potrei stare male

e parlerò, parlerò solo di sciocchezze
e fingerò, fingerò di godere solo della tua amicizia
e spererò, spererò che possa accontentarmi solo di questo
riprenderò a fumare, tornerò a farmi
giocherò con le luci e coi colori
canterò, canterò solo canzoni di ordinaria disperazione
volerò, volerò dall’alto di un palazzo
lasciando che il vento mi accompagni delicatamente nella veloce caduta
e poi, poi non so!

 

NIENTE E’ PIU’ LO STESSO

Una stella illumina il buio
tante voci suonano
picchiano duro su quelle chitarre

sole, nel buio, splendi
e il mio cuore balla
fra sagome di santi, fra corpi di patrioti
triste epilogo di una notte senza risorse.

Schizza il tuo cervello entro un barile
ti sciacqueresti i denti con quel liquido
neanche ti puliresti idiota

Mi aspetterà, lo so
sarà lì ad attendermi
mi chiederà Nico sei ancora in collera con me
ed io la bacierò sulle labbra e le dirò
sono duro a disinnamorarmi...

solo un sogno rinchiuso nel cuore di chi
si concede due anni per dimenticare
si cresce, oh se si cresce
e niente potrà mai essere più lo stesso

... ti amo, ti amo ecco cosa le direi
non la bacerei, le direi solo ti amo
e le stelle brillerebbero di più
e gli uccelli comincerebbero a cantare
e ci accorgeremo entrambi di essere malati
malati... malati!

Configura il tuo cuore mio dolce amore
che l’ascia potrà scagliarsi quando sei impreparata
e allora dovrai credere
in qualcosa di più grande di te
dovrai credere in ciò che non è
non credere a ciò che credi
non dubitare di ciò di cui dubiti
... condizionati... è solo questione di qualche anno
poi, sarà tutta una catena
il ripetitivo concatenarsi dei sentimenti
unici e falsi come poche emozioni
zolle di mente dominate da chimica
spoglie di gloria, perse in
ideali combinati, solo inutili diversivi
utili fin quando non li si possiede
chè eterni perderebbero il loro significato

Gioca fra le nuvole
rincorri pure gli aeroplani
ma sappi che sarai tu
che pianterà le radici saldamente sulla terra
sappi che seppellirai il mio amore
e te ne nutrirai per sopravvivere

ed io... io inutile
sordo agli ammonimenti
perirò... oh, si che perirò.

E adesso devo ancora ricostruirmi
perchè niente è più lo stesso ormai
niente è più lo stesso ormai!

Finchè non sarà sera

Finchè non sarà sera
non potrò mai vivere quest’ultimo momento
e mi adagio su un vecchio divano su in soffitta
e visualizzo, visualizzo una donna bellissima davanti a me
visualizzo un angelo appena arrivato dal cielo
visualizzo un sentimento che si pone in mezzo
un sentimento che non mi ha lasciato mai avvicinare al mio angelo
un sentimento che ho dovuto combattere con la spada della ragione
un sentimento che alla fine è stato sconfitto
lasciando però anche me perduto.

Finchè non sarà sera
solo all’ultimo momento
penserò
così la amerò
e non smetterò di farlo mai
anche se farlo dovesse uccidermi
anche se non dovessi essere mai ricambiato
perché da solo potrei danzare coi suoi pensieri
in lungo e in largo nella mia stanza
solo, a danzare, a sognare, a crepare...
d’amore, perché d’amore si muore.

Prenderti la mano... ohh, un giorno era così dolce farlo,
solo adesso che non ci sei
prendere per mano l’aria
non mi dà calore
posso immaginarti sola nel tuo letto
ed io di fronte a te
che riesco a vederti
... ti passo la mano sul viso
ma il mio tocco ha il peso di un microbo
non ti svegli

avrei bisogno di più energia mentale
e potrei ancora condividere con te i miei pensieri.

Dolce amore, non sai quanto mi manchi
non poterti avvicinare mi angoscia
so che è solo un sogno il mio
e forse non potrò averti mai
ma dimmi, dimmi almeno
che non mi hai mentito mai

Fare del teatro mi è sempre piaciuto
ma alla fine di questa parte
ci vedo troppo bene una vecchia frase
fanculo la troia che prostituisce il mio cuore al dolore
una vacca ha sfondato la baracca
le signore davanti urlano scandalizzate
una bella storia demenziale
un errore colossale.

Solitudine

lasciate che parli un po’ della solitudine
non temete
non c’è niente di male se anche voi ne soffriate
che non è un sentimento di cui vergognarsi
piuttosto va ben mascherato
in caso contrario si smetterebbe di sentirlo
piuttosto lo si vivrebbe...
in tutto il suo orrore.

Fai pure quella faccia amico
ma guardati dal farla per sempre
chè potrei stancarmi
chè potrebbero stancarsi
e allora resterai solo
e nessuno ti cercherà più
nessuno ti distrarrà più
solo tu, solo tu tu tu tu tu
al telefono quando chiamerai.

Amore

Vola il mio cuore
in cima al monte più alto del mondo
dove ogni uomo può pensarla come vuole
e con orecchie da spia riesce ad udire i discorsi
mai dubitando delle proprie certezze
mai riflettendo sugli altrui cinismi

Di amici non vogliamo saperne
giacchè spesso confidarsi
è peggio che rivolgersi a sconosciuti
quando sciocche malignità infestano i giudizi
già deviati, già zozzi di gelosia

Ecco la punizione per chi ha bisogno di primeggiare,
non si sfugge alla malignità dell'uomo comune.

Amore, che strana cosa
mi prende la voglia di provare ancora
forse potrebbe andar meglio
dell'ultima volta.

Mille vetri cascano in pezzi
e mille parti di me piovono sugli occhi degli altri
non c'è fra i tanti
chi è riuscito a cogliermi in maniera completa
qualcuno ha fatto di me una leggenda
qualcun'altro mi ha odiato
ungendo del suo giudizio distorto
tanti che lo ascoltavano
perchè l'uomo preferisce denigrare l'altro
specialmente se è un dominante... c'è politica anche in amicizia!

Amore, una maschera d'amianto
il monte piu alto del mio cuore
non più tristezza
ma gioia... meravigliosa ed illusoria gioia.

Se c'è una sola ragione per la quale morire
allora ditemi, ditemi qual'è
perchè non so
no so più che ci faccio qui.